Sembra di rivedere la dolce vita in versione decadente; la regia è eccellente e tra gli attori c'è uno strepitoso Servillo, e, incredibile a dirsi, un sorprendente Verdone per la prima volta in maniera credibile una parte drammatica. Per certi versi mi è sembrato di vedere la trasposizione cinematografica del Piacere di D' Annunzio. Complessivamente non mi ha entusiasmato, non credo che sia un film del tutto riuscito, perché l'ho trovato troppo ambizioso.
Mio figlio mi ha fatto trovare il CD e l'ho visto a casa. Complessivamente non mi è piaciuto, anche se ci sono alcuni "pezzi isolati" molto belli; insomma, consivido il giudizio di Anonimo.
chenfatti arfontanone cestanno certe pischelle che cantano na canzone damedeominghi enfatti more un giapponese eallora poi cestà na festa de mignottoni mignottonissimi e poi cestà erpiù mignottone de tutti che se chiama gep che è tipo no scrivitore che viè da afragola e che se penza: ma che cazzo ne sapete voi io so gep e voi nun sete ncazzo io so er più granne de tutti e ve lo posso dimostrà cuanno che me pare er probblema è che nu mevà eallora poi gep vangiro pé roma sur tevere vico ai palazzi palazzissimi però solo arcentro enfatti incontra tutti dei personaggetti colle ogan chenfatti allora gep cammina e vede le sore e se da na grattata eppoi va aristorasnte e cestà antonellovenditti coi capelli ripassati colluniposca nero che magna da solo eallora ariva inesorabbirmente nantra grattata e poi la morte apportasse via umpo’ deggenete eallora infatti gep sta inzieme allamichi sua e parlano sur terazzo de casa de scaiola della vita der monno dellarte de tutta na serie de argomenti argomentissimi poi ariva na sora secca e antica che sta ai carci de rigore colla morte mapperò so tutti morto scoiionati eallora lui fa tutta na riflessione trassé essé e se penza: alla gente normale morta de fame che abbita tipo sua prenestina sur terazzino ie ce vanno i piccioni o i gabbani envece sur terazzo mio è pieno de merda de fenicottero. voi mette?
chenfatti navorta so annato a nafesta de gep affreggene. cestava serenagrandi arenata sulla spiaggia.
tredicigiunnodumilettreddici
(Admiral, 18.50 quarta fila, in posizione di decollo)
Oggi scrivo una recensione.
RispondiEliminaBeato che l'hai visto...
EliminaNon su quello
EliminaSempre criptico, quel Giovanni lì. Mi sa che dev'essere un tipo losco, sai, io al posto tuo non me ne fiderei mica tanto.
RispondiEliminaMi son incuriosita...aspetto la recensione.
EliminaSembra di rivedere la dolce vita in versione decadente; la regia è eccellente e tra gli attori c'è uno strepitoso Servillo, e, incredibile a dirsi, un sorprendente Verdone per la prima volta in maniera credibile una parte drammatica. Per certi versi mi è sembrato di vedere la trasposizione cinematografica del Piacere di D' Annunzio. Complessivamente non mi ha entusiasmato, non credo che sia un film del tutto riuscito, perché l'ho trovato troppo ambizioso.
RispondiEliminaManfredi
Le saprò dire la mia sig. Manfredi.
EliminaLe dirò, un pò in controtendenza, io amo il cinema italiano.
Mio figlio mi ha fatto trovare il CD e l'ho visto a casa. Complessivamente non mi è piaciuto, anche se ci sono alcuni "pezzi isolati" molto belli; insomma, consivido il giudizio di Anonimo.
RispondiEliminaMi piace molto la versatilitá di Servillo. Vorrà dire che vedrò il film soprattutto per questo suo nuovo ruolo.
EliminaTi incollo la recinsione di Johnny Palomba
RispondiEliminalagrannebbellezza
“STRAVAGANZE ROMANE”
chenfatti arfontanone cestanno certe pischelle che cantano na canzone damedeominghi enfatti more un giapponese eallora poi cestà na festa de mignottoni mignottonissimi e poi cestà erpiù mignottone de tutti che se chiama gep che è tipo no scrivitore che viè da afragola e che se penza: ma che cazzo ne sapete voi io so gep e voi nun sete ncazzo io so er più granne de tutti e ve lo posso dimostrà cuanno che me pare er probblema è che nu mevà eallora poi gep vangiro pé roma sur tevere vico ai palazzi palazzissimi però solo arcentro enfatti incontra tutti dei personaggetti colle ogan chenfatti allora gep cammina e vede le sore e se da na grattata eppoi va aristorasnte e cestà antonellovenditti coi capelli ripassati colluniposca nero che magna da solo eallora ariva inesorabbirmente nantra grattata e poi la morte apportasse via umpo’ deggenete eallora infatti gep sta inzieme allamichi sua e parlano sur terazzo de casa de scaiola della vita der monno dellarte de tutta na serie de argomenti argomentissimi poi ariva na sora secca e antica che sta ai carci de rigore colla morte mapperò so tutti morto scoiionati eallora lui fa tutta na riflessione trassé essé e se penza: alla gente normale morta de fame che abbita tipo sua prenestina sur terazzino ie ce vanno i piccioni o i gabbani envece sur terazzo mio è pieno de merda de fenicottero. voi mette?
chenfatti navorta so annato a nafesta de gep affreggene. cestava serenagrandi arenata sulla spiaggia.
tredicigiunnodumilettreddici
(Admiral, 18.50 quarta fila, in posizione di decollo)
Me lo leggeró dopo averlo visto. Mi diverte Palomba.
EliminaDirei che ci ha proprio preso Palomba.
EliminaP.s. Il film mi è piaciuto molto e lo consiglio.