21 lug 2014

Area non fumatori

Mai fumato in vita mia ma, vi dirò, questa sentenza mi ha lasciata di sasso.
Mi sono chiesta: ma 'sto tizio non aveva mai aperto un quotidiano, letto una rivista qualsiasi, guardato un qualsivoglia Angeladocumentario?
Ma glielo dovevano dire i produttori di sigarette che fumando rischiava di morire di cancro?
Che gente bizzarra!




63 commenti:

  1. Il creatore del cartello è un esibizionista, perché fumare negli uffici è vietato per legge. Non cambierebbe nulla se lui fosse castrato o, se donna, infibulata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un esibizionista simpatico però :-).
      [Me c'è scappata pure lemoticon]

      Elimina
  2. americani. sulle sigarette deve esserci scritto, che fanno male - sulle mitragliette no, preferiscono la sorpresa.

    ...e noi ci lasciamo dominare da questi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hanno fatto tanaliberatutti. Stacce!

      Elimina
    2. "libera..."?

      "il forte si mesce col vinto nemico
      col nuovo signore rimane l'antico
      l'un popolo e l'altro sul collo vi sta"

      Elimina
    3. Si, libera.
      Ho domandato a mia madre, presente durante la liberazione, seppur bambina. Conserva un ricordo piacevole di questi americani.


      Elimina
    4. Non so se te l'hanno detto, ma anche in Italia sulle sigarette c'è scritto che fanno male e sulle mitragliette no... Un pelino distratto, eh?

      Elimina
    5. Secondo me a R&S non stanno simpatici gli americani, punto.
      Non lo vedo distratto il ragazzo. Dispettoso ma sveglio.

      Elimina
    6. @ barbara
      in italia - per quel che ricordo (ma io so' distratto...) - le mitragliette sono proibite al pubblico.

      Elimina
    7. A casa mia avevamo un Flobert, un 32, un sovrapposto da caccia, un semiautomatico a 13 colpi, una 38 special e una Beretta 22 lungo. Li ho usati tutti assiduamente, e ti posso garantire che su nessuna di queste armi c'era scritto che fa male alla salute.

      Elimina
  3. (imbecille e presuntuoso. checcazzo ne sai de quanto me piace fuma', a me)

    RispondiElimina
  4. Questo post segue la logica, più o meno consapevole, secondo cui la fessaggine è la peggiore delle colpe, peggiore anche di qualsiasi dolo. Ragione per cui i codici non dovrebbero perseguire coloro che della fessaggine approfittano, magari ache se arrivano ad ucciderli, i fessi, magari piano piano.
    A pensarla così si è in genere convinti di stare dalla parte dei furbi, se non fosse che questo genere di furbizia è la più grave forma di fessaggine.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. 23,6 miliardi di dollari. La vedova non è tanto fessa, mi pare.

      Elimina
    2. Suvvia, Topo, tranquillizzati. Nessuno ti vuole uccidere, credi.

      Elimina
    3. @ Rachel
      Non sono io, ma lei ad aver scritto:
      "Mi sono chiesta: ma 'sto tizio non aveva mai aperto un quotidiano, letto una rivista qualsiasi, guardato un qualsivoglia Angeladocumentario? Ma glielo dovevano dire i produttori di sigarette che fumando rischiava di morire di cancro? Che gente bizzarra!".
      Ora invece non capisco cosa vorrebbe dirmi. Forse che la furbona non è stata la Camel ma la moglie a far morire il marito di sigarette?

      @ Gattapelata
      Abbi un po' d'amor proprio, Pierspicuo. Le tue repliche (mai richieste, ma immancabili come i lazzi effeminati del cicisbeo incipriato) sono sempre più penose. Quest'ultima in particolare s'aggiudica incredibilmente la Coppa Idiozia e la Coppa Scontatezza in un sol colpo. Suvvia, aripijete, ché te ne rendi conto da solo.

      Elimina
    4. Qualcuno autorizza la commercializzazione delle merci, questo qualcuno è lo stesso che giudica. Non c'è dolo, nessuno ha compiuto illecito. In merito al fatto che la fessaggine sia una colpa la risposta è: sì.
      Andrebbero puniti coloro che comprano del sale da cucina e non chi glielo vende.

      Elimina
    5. Che non ci sia dolo nelle commercializzazioni dannose, qui come in America, lo stabiliscono i tribunali (non so se esistono, ma avrei un po' paura delle alternative). E i tribunali non autorizzano alcuna commercializzazione. Per questo ci sono specifici settori dello stato e delle amministrazioni locali, per quanto non sempre - come ovunque accade, purtroppo - si comportano correttamente e nell'interesse dei cittadini. Ma questo è altro paio di maniche.
      Quanto alla colpa di essere fessi, in certi casi posso anche concordare, ma esiste pur sempre la piena libertà di essere fessi, mentre non esiste quella di essere dolosi profittatori, e in ogni caso non esiste colpa riguardabile come reato peggiore di un dolo. L'alternativa a ciò sarebbe homo homini lupus.
      Infine, anche per la vendita del sale (dolosa o meno che sia) - sì, anche per quella - lasci giudicare ai tribunali, e non a improvvisati consessi di sedicenti paraculi.

      Elimina
    6. Come è stato fatto notare, tutto ha potenzialità dannose. Senza considerare l'acqua, che è ovviamente una esagerazione, ma anche non pensando al Lardo di Colonnata o andare a mangiare da McDonald's, possiamo ricordare gli alcolici, che, a differenza della maggior parte delle commercializzazioni, hanno una peculiarità in comune con le sigarette: sono vendute sotto specifica autorizzazione dello Stato e sono tassate anche per la copertura delle conseguenze di ordine sanitario dovute alla loro assunzione.
      Volendo stare al carta canta per risalire alle responsabilità, quindi, non sarebbe una pessima idea andare a vedere quando sono state previste per la prima volta le accise "per la salute", perché queste rappresentano, a mio avviso, una pietra miliare "giuridica". Infatti, se tanto mi dà tanto, una specifica tassa a copertura di futuri oneri per spese mediche indica incontrovertibilmente che la commercializzazione di prodotti con particolari potenziali nocivi è stata fatta consapevolmente anche dallo Stato, che, in caso di contenzioso, dovrebbe essere messo sul banco degli imputati (con o senza il produttore, a seconda del grado di collusione di un dolo specifico).
      In un scenario come questo, la vera paraculaggine, perciò, è vedere tribunali (sempre organi dello Stato) che se la prendono solo con i produttori.

      Elimina
    7. Dubito che l'aver sviluppato (spiegato) il concetto possa insinuare il dubbio che ci troviamo di fronte ad una contraddizione.

      Elimina
  5. Fra un po', per acquistare svariati articoli alimentari e non (ovviamente tutti corredati di bugiardino), si dovrà prima procedere alla sottoscrizione di un un consenso informato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, il bugiardino potrebbe essere la soluzione!

      Elimina
  6. Ecco perché hai messo in tavola l'acqua, sciagurata: tentavi di avvelenarmi! Meno male che qualcuno ha provveduto a portare il vino.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma ti riferisci al link che ha messo Marcoz....
      Suvvia Barbara, non vorrai mica credere a Wikipedia!?!?!? [Nell'indecisione tra l'esclamativo e l'interrogativo ho abbondato con entrambi].

      Elimina
    2. Tzè, adesso provi anche a svicolare puntando sulla presunta inaffidabilità di Wikipedia! La tua spudoratezza non ha limiti.

      Elimina
  7. prova - per vedere se è ancora in funzione la censura preventiva - segue

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché il test sia efficace, la parola "prova" deve essere preceduta da "un, due, tre".

      Elimina
    2. vedo, vedo. ma non è apparso il seguito - forse la prova ha funzionato
      (lo stesso anonimo di prima)

      Elimina
    3. Penso anche io che la prova abbia funzionato, nel senso che dato l'opportunità alla tenutaria del blog (a cui porgo subito le mie scuse per tale definizione) per ribadire che qui gli ospiti non possono scrivere tutto ciò che pare loro.

      (lo stesso Marcoz di prima)

      Elimina
    4. Marcoz, oggi sei tu il piantone camerat..., volevo dire, il cicisbeo di servizio?

      Elimina
    5. Il fiancheggiatore, come il medico, è sempre di servizio.

      Elimina
    6. Non conosco medici che siano "sempre" in servizio. Qui poi le figure sia del medico di servizio (tanto meno impersonato da uno che si meraviglia e fa ironia, la sua famosa ironia, sull'esistenza dell'iperidratazione patologica) che del "fiancheggiatore" di servizio (mica stiamo dai tropstronzi qui) non servono e non sono richieste. Ho chiesto se eri tu il cicisbeo di servizio, debbo dedurne di sì.

      Elimina
    7. TG, mai sentita la fatidica domanda "c'è un dottore, in sala?". Ecco, è una richiesta non volta ad appurare se c'è un medico di guardia, ma se, tra il pubblico di un teatro (o tra gli avventori di un altro locale), c'è un medico "fuori servizio". E che fa, se c'è, guarda dall'altra parte come il tassista che non ti carica perché ha concluso il proprio turno? Il fiancheggiatore fa lo stesso del medico in sala: interviene. Anche senza richiesta esplicita, ovviamente; basta che si accorga del bisognoso (che in questo caso, sia chiaro, non è certo la sig.ra Rachel).

      Comunque, tra fiancheggiatore e cicisbeo c'è differenza, e mi sento di affermare di non appartenere alla seconda categoria. Infatti, il mio intervento relativo al contenuto del post si concentra non sull'esistenza di minorati mentali-vittime-di-sfruttamento, ma sull'esito delle continue concessioni che si stanno facendo giuridicamente all'ignoranza, senza distinzione tra la medesima e i casi veramente patologici. L'esito, di questo passo, è appunto una iperburocraticizzazione dei sistemi di tutela delle aziende dall'eventualità di cause per danni. Fantasia? distopia? Ai posteri l'ardua sentenza.

      Elimina
    8. mi spiace (più per altro per il fatto di inserirmi in un battibecco che non mi riguarda) opinare quanto segue: al corso di BLS (Basic Live Support, in soldoni primo soccorso cardiorespiratorio) l'insegnamento più pregiato me l'hanno impartito nei corridoi:
      "metti in pratica quanto hai appena appreso SOLO se strettamente necessario - e dopo esserti accertato che non sia presente NESSUNO più qualificato di te; sappi peraltro che i professionisti stessi, al fatidico grido "c'è un medico in sala", si palesano solo se ASSOLUTAMENTE COSTRETTI". in breve, come dicono a Roma, "chi tocca er pupo diventa compare".

      Elimina
    9. Scusi, R&S, ma più qualificato di me come fiancheggiatore non c'è nessuno, nei paraggi.
      Per il resto, ognuno si para il didietro come meglio può.

      Elimina
    10. A parte il fatto che tra me e Marcoz non vedo "battibecchi" concordo con Riccoespietato (Giovanni?).
      Quanto a te, vil fellone d'un Marcoz, qui il personale d'ordinanza richiesto si esaurisce col cicisbeo di servizio (niente affatto d'emegenza). E poi, se per un'emergenza si chiede sempre: "C'e' un medico in sala?", non e' affatto detto che ce e sia sempre uno a rispondere: "Eccomi!". Infine, tu, come fiancheggiatore sei deputato a parare i fianchi, lo dice la parola, mica il "didietro".

      Elimina
    11. "come fiancheggiatore sei deputato a parare i fianchi, lo dice la parola, mica il "didietro"

      Questa è una fallacia etimologica.

      Elimina
    12. Fallacia? Come parli frate? Ad ogni modo non c'è proprio nulla di etimologicamente fallace in quel che ho scritto. E confermo: non so altrove, ma qui l'unico tu possibile ruolo è il cicisbeo di servizio. Chiedi a Pierspicuo, che infatti ha molta più esperienza di te. E' un cicisbeo naturale, lui. Coma quando si dice che Messi e Nadal sono mancini naturali. A ciascuno il suo talento.

      Elimina
    13. PS
      Se vuoi però, possiamo chiamarti "didietreggiatore". Per quanto, non mi pare suoni grench bene.

      Elimina
    14. Non suona male, invece. Anzi, mi fa quasi venire voglia di un po' di dietrologia.

      Elimina
    15. Ok, dietreggiatore. Ma dai tropstronzi, non qui. Qui la S.ra Rachel non ne ha alcuna necessità.

      PS. Però anche il sinonimo "paraculo", come da sempre più in voga qui a Roma, non sarebbe male. Sebbene il termine suoni in genere autoriferito e perciò abbia in sé un che di furbizia e drittaggine in più che mal s'attagliano allo spirito d'abnegazione con cui sei solito svolgere il tuo ruolo di dietreggiatore.

      Elimina
    16. "la S.ra Rachel non ne ha alcuna necessità"

      Buono a sapersi, perché credevo erroneamente che la nostra ospite - notoriamente incapace di badare a se stessa - fosse in grossa difficoltà, se non addirittura in pericolo.

      Elimina
  8. Desideriamo scusarci per un Topomaleducato che viene qui a farla da padrone, cercando di dettare le regole. E' scappato ieri dalla gabbietta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le regole? Quali regole?
      Ad ogni modo, quando lo riprendete, fatecelo vedere.

      Elimina
    2. Ecco. Preso presso il catasto di Via Merulana.
      http://www.citycode.com/2011/08/26/rats-its-what-nyc-employees-have-to-deal-with/

      Elimina
    3. A scrivere simili baggianate, almeno, metteteci uno che conosca Roma. Aaltrimenti sono solo occasioni in più per fare - come qui sopra - figure di mota.

      Elimina
    4. @Topgonzo. Ecco dov'era finito il mio aiutocuoco, monsieur Ratatouille.

      Elimina
    5. 1939 (...) la Direzione Generale del Catasto e dei Servizi Tecnici Erariali lascia i locali di via XX settembre in Roma per occupare un palazzo in via Merulana, fra le Basiliche di S. Maria Maggiore e S. Giovanni in Laterano, dotato fra l’altro di un’ampia sala per le visure catastali e di due biblioteche. Quel palazzo, opportunamente rinnovato, conserva a tutt’oggi il fascino inalterato della storia ed è la sede dell’attuale Agenzia del Territorio.

      Elimina
    6. ...a un tiro di schioppo dal Colle Oppio. O preferisci "a un tiro di moschetto", Topo?

      Elimina
    7. Sì, fesso, solo che se vai lì a cercare il "catasto" di Roma (perché tu di catasto hai parlato e voglio sperare che tu sappia di cosa parli, quando parli) stai fresco. Dalle quelle parti, in Via Ferruccio, vicino al ninfeo di Mecenate e al Teatro Brancaccio, fino a 25-30 anni fa c'è stato il catasto rurale, mentre quello urbano stava in Via Reggio Calabria. Poi furono entrambi temporaneamente riuniti all'EUR, dalle parti di Via Liszt, dove rimasero fino a quasi una ventina d'anni fa.

      Da allora e ancora oggi il catasto di Roma (sperando sempre che tu sappia di cosa parli, quando parli) sta a Via Ciamarra, a Tor Vergata, subito al di qua del GRA.

      Io questi uffici, vecchi e nuovi, li ho conosciuti come le mie tasche, avendoli tutti e di sovente frequentati, nel passato e nel presente, per professione. Ordunque desisti da questo strepito, che non ti giova, e stai manzo.

      Elimina
    8. Il sig.Topo non sopporta che altri parlino di Roma in sua presenza. Dev'essere il complesso dell'inurbato. Topo, se uno dice "il catasto di via Merulana" tutti capiscono. Non fa niente che gli uffici dove hai trascorso la tua vita di mezze maniche si siano trasferiti. Se uno dice "il Colosseo" tutti capiscono: non fa niente che non vi si tengano più gli spettacoli dei gladiatori. Se uno dice: "Topo Gonzo" tutti capiscono che sei tu: non fa niente che all'anagrafe tu abbia un altro nome.

      Elimina
    9. No, cittadino inurbato o meno (ammesso che nel 2014 possa dirsi inurbato il figlio di uno che venne qui ventenne nel 1929 dal lontanissimo Abruzzo), a me piace constatare che un forestiero conosce Roma almeno quanto il sottoscritto, quando lo constato. Ma tu sei ignorante forte e nondimeno provi a dar sfoggio di confidenza con una città che, evidentemente, conosci solo per luoghi comuni. Poi, siccome non apprendi neanche le elementari briciole di cultura che uno si degna di concederti, dimostri anche di essere di coccio.

      Il catasto è il catasto e in Via Merulana non c'è ombra di catasto da parecchi decenni. L'Agenzia del Territorio, unità operativa creata 15 anni fa quale partizione nazionale del Ministero delle Finanze, per tua cultura, non è il catasto di Roma, che - come tutti i catasti e per ragioni che capirebbe anche un bimbo - ha dimensione provinciale (sebbene da sempre si prometta di affidarlo ai Comuni). E se a Roma, in Via Merulana, c'è il catasto di Roma, allora in Via Merulana c'è anche il catasto di Venezia, quello di Caltanissetta, ecc., perché tutti i catasti dipendono dalle sedi nazionali del Ministero.

      Lo so che non recepirai e ora replica pure quel che vuoi, somaro. Per me, però, de hoc satis: con te ho già inutilmente speso sin troppo ranno e sapone.

      Elimina
    10. E perché, Topo, per tanti anni hai negato l'evidenza, ossia di essere un impiegato del Regio Catasto, indossante mezze maniche nere in Via Merulana, a pochi passi dalla Sezione Colle Oppio del Fronte della Gioventù?

      Elimina
    11. Lo so che ti piace pensare quest'assurdità. E vedo che insisti anche avendo letto che il sottoscritto il catasto l'ha frequentato solo per professione (non certo per impiego). Ma non ti preoccupare, continua pure, ché poco me ne cale e, quand'anche fosse stato vero, si sarebbe trattato di mestiere assai più qualificante e dignitoso di quel che dichiari (per celia d'accatto) o non dichiari (evidentemente per vergogna) di svolgere tu.

      Elimina
    12. Scusa, Topo, ma non avevi detto "de hoc satis". Va bene che, notoriamente, non sai il latino, ma insomma, potevi almeno per una volta fare il bel gesto di rinunciare all'ultima parola.

      Elimina
  9. Un saluto volante a fiancheggiatori e fiancheggiati. Perdonate l'assenza ma qui guadagnarsi la pagnotta sta diventando sempre più pesante.
    In compenso oggi sperimenterò una ricetta nuova.

    RispondiElimina
  10. Devo constatare, una volta di più, che ha perfettamente ragione chi sostiene che gli stupidi sono molto peggio dei cattivi perché i cattivi, per lo meno, ogni tanto si riposano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti io - mi cada il naso se non è vero - non l'ho mai considerata una cattiva persona. Però, suvvia M.me, ogni tanto una pennichella non le farebbe male.

      Elimina
    2. Il diletto sig. Topo scrive "mi cada il naso se non è vero" mettendo a repentaglio l'ultima appendice rimastagli.
      (red. cac.)

      Elimina
    3. Sta scherzando?! Noi attempati e geniali troioni siamo infaticabili! E lei fa malissimo a non considerarmi cattiva: sapesse cosa racconto di lei dietro le sue spalle.

      Elimina
    4. Quindi non e'vero quel che diceva sopra: anche i geni non riposano mai.
      Quanto a lei, M.me, non dica queste cose. In ogni caso, se io fossi "un attempato troione" mi consolerei assai poco di essere "geniale".

      Elimina
    5. ? Consolarmi? Me ne sto vantando su tutte le piazze, di essere un attempato troione! (Quanto a lei, stia pure tranquillo, lei non potrebbe in nessun caso essere un troione: per fare la troia, sa, bisogna essere almeno un po' appetibili).

      Elimina
    6. Ah, quindi lei è orgogliosa di dirsi "attempato troione" perché ciò implicherebbe avvenenza. O "appetibilità". Capisco, "appetibile" come Erasmo che riferisce di professare la sua arte sotto i cavalcavia della tangenziale, a Mestre.

      "Quanto a lei, stia pure tranquillo, lei non potrebbe in nessun caso essere un troione ...". Ma su, che c'entra? Io sto serenissimo perché una simile ambizione - "appetibile" o meno io risulti - non mi ha mai neanche sfiorato la mente. Eppoi cos'è quest'aggressività? La mia devozione è tutta per lei, M.me, sono suo anima e corpo. Essa - lei può continuare per anni a rimembrarmi il suo passato - rimarrà semplicemente incrollabile.

      ".........
      M.me
      Di te non penso proprio niente
      Proprio niente
      Mi basta
      Restare un poco accanto a te a te
      Amare
      Come sai tu non sa nessuna
      Non devo perdonarti niente
      Mi basta quello che mi dai
      M.me
      M.me"

      Elimina

Se il commento non lo vedi qui è perché l'ho ben riposto in spam.